Arborea-Terralbese
I terreni si presentano con un modesto contenuto di sostanza organica e fosforo, assenza di calcio, sempre dotati di potassio scambiabile. Questa zona viticola si sviluppa in parte su una pianura quasi orizzontale di origine basaltica, ricoperta dalle alluvioni antiche e recenti del Rio Mogoro, con un paesaggio dominato dal massiccio del Monte Arci (in passato grande giacimento di Ossidiana). Quasi sempre sulle sabbie si impiantavano e si impiantano le barbatelle senza portainnesto (“a pettia sarda”, tramite talea, e anche “a pettia furada”, o propaggine), che non hanno paura dell’attacco della fillossera…

Oristanese
zona pianeggiante con un quasi 4% dei terreni agricoli adibiti a vigneto. Si distinguono terreni con una scarsa fertilità (Gregori), privi di struttura data l’elevata presenza di colloidi minerali in uno stato di dispersione e bassa permeabilità, e terreni abbastanza fertili (Bennaxi), poveri di calcare e di fosforo assimilabile, ma ricchi di potassio scambiabile; terreni che avendo subito alluvioni, presentano uno strato argilloso sovrapposto a quello siliceo o sabbioso, dato dall’erosione millenaria di basalti, scisti, trachiti, graniti. Sotto il profilo climatico, l’Oristanese è temperato-caldo come gran parte della Sardegna, con medie temperature e un regime pluviometrico tra i 600 e i 700 mm annui. Una varietà d’uva largamente coltivata è il Vernaccia; altre varietà bianche coltivate nell’Oristanese sono: il Vermentino, il Trebbiano, il Nuragus. Varietà rosse sono il Pascale di Cagliari, il Nieddera, il Sangiovese, il Caddiu.
Mandrolisai
Situato nel centro della Sardegna è una zona molto vocata alla viticoltura, qui si ottengono delle grandi uve per produrre grandi vini. Paesaggi suggestivi si ergono tra pianure e medie colline con altitudini che sfiorano i 500 mt S.L.M. e si caratterizzano per i vigneti allevati spesso con forme ad alberello. I terreni originati da erosione granitica e il clima sub umido consentono lo sviluppo e la coltivazione dei vitigni che danno vita al Mandrolisai DOC: Cannonau, Monica e Bovale Sardo (meglio noto Muristellu).
Planargia
Situata nella zona centro occidentale della Sardegna si affaccia sul Mediterraneo dal quale può godere di paesaggi mozzafiato e del vento predominante di questo versante dell’isola: il maestrale, che apporta al vitigno principe di questa zona, il Malvasia, l’essenza del mare e donandogli quel microclima idoneo al suo sviluppo e alla sua vita. La Planargia era conosciuta come “Planaria”; questo nome è dovuto proprio al fatto che la sua morfologia è piana e si formò in seguito a grandi colate basaltiche di vulcani presenti nel Montiferru e forse nel Marghine. Terreni basaltici, trachitici e calcarei di medio impasto caratterizzano i vigneti di questa zona con altitudini che talvolta sfiorano i 200 mt s.l.m.
Nuorese
Cuore della Sardegna, zona caratterizzata da estesi altipiani divisi da profonde valli, i suoli sono di origine granitica e diventano basaltici quando si va verso il versante orientale dell’isola. I terreni sono poco profondi e nei fondo valle ricchi di scheletro. Il vitigno che si esprime meglio in questa zona è il Cannonau, che in questo areale può essere prodotto con la denominazione DOC Classico.
Ogliastra
Zona orientale della Sardegna caratterizzata talvolta da rilievi granitici e talvolta da altipiani basaltici che originano dei paesaggi molto suggestivi fino ad arrivare alla costa. I terreni sono spesso in declivio costituiti da graniti, scisti, calcari con tessitura limoso-sabbiosa e a volte argillosa. Il vitigno per eccellenza è il Cannonau.
Baronie
Situata nel versante nord orientale dell’isola si affaccia sul Tirreno. I terreni di questa zona si sono originati dal disfacimento di roccia granitica o calcarea oppure in alcune sottozone hanno origine alluvionale. La tessitura di questi terreni è sciolta e spesso ricca di scheletro nelle zone a ridosso dei corsi d’acqua che caratterizzano la zona. Il clima è temperato e il vitigno maggiormente presente è il Cannonau accompagnato da altri vitigni minori.
Gallura
Presenta un paesaggio dominato dai graniti paleozoici, erosi dal tempo; il disfacimento granitico ha originato terreni di limitata profondità, sabbiosi e poveri di argilla, con scarso potere di ritenzione idrica e ricchi di scheletro, costituito perlopiù da quarzo. La loro reazione è acida o sub-acida, con scarsissimo contenuto in sostanza organica, con bassi valori di fosforo ma, talvolta dotati di potassio scambiabile. Il clima, è di tipo temperato-caldo, con piogge mai superiori agli 800 mm, una temperatura media annua inferiore ai 15°C e un costante vento di maestrale. In questa terra, arsa e ostica alle più comuni coltivazioni agricole, il Vermentino è sicuramente quello più rappresentativo, esprimendosi con caratteristiche di spiccata personalità. Dopo il Vermentino, gli altri vitigni più diffusi sono, il Moscato, il Monica, il Nebbiolo, il Caricagiola, il Retagliado.
Nurra-Coros
Territorio in cui è molto diffusa l’attività agricola, e una parte importante dei terreni agricoli sono coltivati a vigneto. I terreni abbastanza profondi, hanno un sottosuolo perlopiù calcareo di origine miocenica, frammisto in misura limitata a terre rosse derivanti dai calcarei e suoli bruni e da trachiti. Morfologicamente il terreno risulta pieno di falso piani e di colline di media altezza, che creano un paesaggio suggestivo con colli dal profilo arrotondato, lunghe valli, piani inclinati, rocce biancastre affioranti.
Fra i rossi il Cagnulari (che dà ottimi risultati su terreni scuri e profondi chiamati Luzzanas), il Pascale, il Cannonau; fra i bianchi il Vermentino e il Panzale.
Il rosso tradizionale di questa zona è frutto di un taglio con queste varietà che permette un buon equilibrio gustativo; infatti il Cagnulari, con le sue note erbaceo – vegetali e i tannini spesso duri e la buona acidità, si smussa e si diluisce con il Pascale e il Cannonau che dà l’alcool e talvolta la nota appassita.
Centro Basso Campidano
E’ situato nel sud-est della Sardegna, tra la Trexenta (a nord), il Gerrei (a est), il Complesso dei sette Fratelli (a sud-est) e il Campidano orientale (a ovest). Il paesaggio collinare ha un caratteristico colore chiaro, dovuto al calcare. I terreni calcarei sono ricoperti a valle di materiale alluvionale; per questo sono a valle più profondi. Si tratta di terreni sciolti o di medio impasto, sempre ricchi di calcare, di potassio ma poveri di fosforo e sostanza organica. Si tratta di una micro area in cui si è mantenuto intenso lo sviluppo viticolo, con un patrimonio vitato percentualmente superiore alle altre zone, che impegna oltre il 14% della superficie agricola utilizzata.I vitigni più diffusi sono Nuragus e Monica: la loro superficie è dimiinuita dagli anni ’70 ad oggi per varie cause (vino poco moderno e mercato non favorevole). Vermentino e Cannonau hanno preso il sopravvento grazie ad un successo commerciale globale e maggiore plasticità in campagna e in cantina.
Sulcis
si estende nella zona più estrema del sud-ovest della Sardegna, comprendendo anche le Isole di San Pietro e di Sant’Antioco, quest’ultima unita alla terraferma fin dall’antichità per mezzo di un istmo artificiale Il territorio è caratterizzata da rilievi collinari di bassa o media altitudine, più o meno impervi, alternati a piane alluvionali o sabbiose estese lungo la fascia costiera e nei territori più interni. I terreni si presentano sabbiosi lungo le coste e sciolto, a tratti argilloso nelle zone più interne. Nelle zone di Calasetta, dove il terreno è sabbioso, sono ancora in produzione alcuni vigneti su piede franco, sopravvissuti alla fillossera.
Il clima di tipo sub-tropicale, con una scarsa piovosità. Il Carignano costituisce il vitigno principe della zona, in cui trova la sua espressione migliore. Il Carignano è allevato, in particolare lungo le coste ad alberello con rese per ettaro abbastanza contenute.